Interventi contro la violenza sulle donne

Contrasto alla violenza di genere

Interventi contro la violenza sulle donne

Nella Legge Regionale 11 novembre 2008, n.32 avente ad oggetto “Interventi contro la violenza sulle donne”, sono definite le funzioni che la Regione svolge verso questa tematica (art.2):

  • Promuovere iniziative di prevenzione della violenza sulle donne;
  • Assicurare alla donne maltrattate un sostegno per consentire loro di recuperare e rafforzare la propria autonomia, materiale e psicologica;
  • Garantire adeguata accoglienza, protezione, solidarietà, sostegno e soccorso alle persone vittime di violenza fisiche, sessuali e psicologiche, di persecuzioni o vittime di minaccia di tali atti, indipendentemente dalla loro cittadinanza;
  • Promuovere e sostenere l’attività dei Centri Antiviolenza, uno per ogni territorio provinciale, e delle Case di Accoglienza (ad indirizzo anonimo);
  • Promuovere la formazione specifica del personale;
  • Raccogliere ed elaborare i dati relativi al fenomeno della violenza attraverso l’Osservatorio Regionale delle Politiche Sociali.

Tale normativa è stata poi modificata dalla Legge Regionale n. 32/2014 “Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia” e nello specifico:

  • L’inserimento di specifiche risorse per il contrasto alla violenza di genere all’interno del “Fondo delle politiche sociali” (art.14);
  • Il raccordo fra criteri e modalità di concessione dei contributi e le indicazioni del “Piano sociale regionale”(art.12) di durata triennale;
  • Il coordinamento degli “Indirizzi attuativi” previsti dalla LR n.32/2008 con la programmazione regionale nei settori del lavoro e della formazione (art.11).

Proprio perché tale fenomeno presenta dati statistici sempre più importanti, la normativa nazionale e regionale si è impegnata a realizzare azioni di sostegno ai centri antiviolenza e alle case rifugio in rapporto alla programmazione regionale (art. 5 bis) da finanziare con specifiche risorse ed è stato delineato uno specifico Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere (in capo al Dipartimento nazionale Pari Opportunità presso la presidenza del Consiglio dei Ministri).

Nel nostro territorio la rete dei servizi è composta da:

  • Centri Antiviolenza (CAV) fanno riferimento agli Ambiti Territoriali Sociali  Capofila mentre la gestione è affidata a soggetti qualificati del privato sociale, iscritti negli albi/registri regionali.
    I Centri Antiviolenza adottano la Carta dei servizi garantendo l’accoglienza con giorni e orari di apertura al pubblico in locali appositamente dedicati a tale attività. Non è consentito l’accesso ai locali dei CAV agli autori della violenza e dei maltrattamenti. I Centri devono avvalersi esclusivamente di personale femminile adeguatamente formato sul tema della violenza di genere.
  • Case di Accoglienza (o Case Rifugio) (disciplinata dalla Legge Regionale n.20/2002 e al Regolamento regionale n.1/2004) ha individuato da tempo la tipologia “Casa per donne vittime di violenza o vittime della tratta a fine di sfruttamento sessuale”, fissando requisiti minimi strutturali, organizzativi e del personale. Attualmente sono presenti in tutta la Regione Marche n.4 Case Rifugio, indicativamente una per ogni provincia oltre a due Case di Accoglienza per la semi-autonomia ubicate nel territorio anconetano e maceratese a valenza inter-provinciale territorio Marche Nord e Marche Sud. A queste va aggiunta anche una “Casa di emergenza”, ubicata nel pesarese e gestita da un soggetto qualificato del privato sociale iscritto nel registro regionale, finanziata fino allo scorso novembre 2014 con le risorse rese disponibili dal Progetto “Co. Oper. Azione”. Il sostegno alla Casa di emergenza risulta inserito fra gli interventi ritenuti dalla Giunta “di rilievo ed interesse regionale” secondo le disposizioni della DGR n.1407/2014 -Azione n.3 Prevenzione ed innovazione: sostegno a progetti di rilievo ed interesse regionale, quale struttura di riferimento appunto “in emergenza” cui affidare la donna ed i suoi figli per alcuni giorni, mettendoli da subito in condizioni di sicurezza.
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